Tiramisù World Cup, un premio alla ricetta più innovativa
L’azienda Moralberti di Maserada sul Piave (TV) in occasione della TWC: «Un riconoscimento al coraggio e alla creatività. All’estero il Tiramisù è l’essenza della cucina “Made in Italy”: tradizione e innovazione»
A poche settimane dall’inizio della Tiramisù World Cup (Treviso, 7-9 ottobre), la Dolcefreddo Moralberti di Candelù a Maserada sul Piave (Treviso), azienda leader nella produzione di dolciumi, lancia il suo “Premio all’innovazione”, che consentirà ai concorrenti in gara di approdare direttamente al Grand Final di domenica 9 ottobre, in piazza dei Signori a Treviso.
«Nel Made in Italy l’unione fra tradizione e innovazione è fondamentale. Ecco perché all’estero siamo vincenti con la nostra cucina, fatta di tipicità che sanno rinnovarsi e – al contempo – mantenere il legame con la propria originalità e il proprio territorio».
A parlare è Giovanni Moratto, titolare della Dolcefreddo Moralberti di Maserada sul Piave (TV), realtà capace di esportare in tutto il mondo la tradizione della pasticceria artigianale, mantenendo fede alle antiche usanze gastronomiche e alla creatività italiana.
«Confesso che le centinaia e centinaia di ricette che ho visto in gara in questi anni durante la Tiramisù World Cup hanno più volte ispirato alcune scelte nella produzione dei dolci in azienda, come pistacchio e lamponi oppure mango e frutto della passione – continua Moratto – . Questi aspiranti “chef” dimostrano coraggio ma anche conoscenza di ciò che si può osare nella pasticceria, ottenendo il successo: ricordo che negli ultimi anni hanno vinto ricette di Tiramisù alla cannella e zenzero, al mojito e al prosciutto e melone».
Ecco perché la Moralberti ha deciso di istituire un “Premio all’innovazione” che decreterà la ricetta più sorprendente fra quelle creative (categoria in cui è possibile aggiungere fino a tre ingredienti e sostituire il biscotto, ndr.) che abbiano giù guadagnato l’accesso alle semifinali.
«Occorre il coraggio di provare nuove ricette, bisogna credere nella propria fantasia – conclude Moratto – . Così portiamo ogni giorno il dolce trevisano per antonomasia in tutta Italia e nel mondo».