Novembre 25, 2024

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Scipio cabernet franc: il condottiero di Tenuta Sette Cieli

L’azienda di Bolgheri (Livorno) presenta l’annata 2018 del monovarietale. Una varietà interpretata con eleganza, precisione, carattere, per un vino da meditazione

Tra le colline sopra Bolgheri, a 400 metri sul livello del mare, Tenuta Sette Cieli dà vita a Scipio, Cabernet Franc che interpreta con finezza ed eleganza il carattere complesso della varietà e del territorio di origine.
Il nome rievoca Scipione l’Africano, storico generale romano che sconfisse Annibale nella seconda guerra punica nel 202 a.C., connotando un vino da meditazione, deciso e memorabile. Scipio è prodotto con uve 100% biologiche e si concentra in pochissime e pregiate bottiglie.
“Potremmo dire che Sette Cieli crede nel Cabernet Franc, ma sarebbe più corretto affermare che è il Cabernet Franc a credere in Sette Cieli – spiega Ambrogio Cremona Ratti, titolare dell’azienda – Scipio, infatti, non nasce da un progetto enologico disegnato a tavolino bensì da esperimenti e prove in cantina. In origine le uve di Franc erano destinate ai blend, ma negli anni, durante le fasi d’invecchiamento in barrique, sono emersi alcuni tratti a dir poco affascinanti. Abbiamo scelto di indagare la varietà in purezza dando vita a Scipio, che negli anni si è affermato come cru della nostra produzione”.
Grazie a un terroir unico e vocato, il Cabernet Franc esprime una sorprendente complessità aromatica. Il microclima soggetto a importanti escursioni termiche e il terreno non troppo vigoroso permettono una maturazione omogenea e completa dell’uva. Da qui la scelta del sistema di allevamento guyot, con una densità di 9.300 ceppi per ettaro, per un totale di due ettari vitati a Cabernet Franc. In ottobre le uve sono selezionate a mano e accuratamente lavorate. La fermentazione alcolica avviene spontaneamente, innescata da lieviti indigeni in vasche di acciaio a temperatura controllata, con una macerazione di circa un mese sulle bucce. Il vino sosta 15 mesi in barriques di rovere francese, di cui il 40% di legno nuovo, e completa il suo affinamento con ulteriori 24 mesi in bottiglia.
“La 2018 è stata un’annata favorevole – afferma Elena Pozzolini, enologa e AD di Sette Cieli – I 1020 mm di pioggia, l’agosto non troppo caldo e il settembre mite hanno portato a una buona maturazione delle uve. Condizioni molto diverse rispetto al 2017, dove le alte temperature e le pochissime precipitazioni ci avevano portato a una vendemmia anticipata”.
La storia di Sette Cieli inizia nel 2001 con l’impianto delle prime viti, mentre la produzione prende avvio dal 2004. Lo stile della Tenuta si presenta preciso e rispettoso della materia prima, in un confronto continuo con la natura al fine di racchiudere la personalità del terroir e la storia di ciascuna annata. Approccio evidente in Scipio 2018, che al naso sorprende con aromi complessi di frutta e note speziate, mentre in bocca convergono la grande struttura, la freschezza e la morbida eleganza, rendendolo un vino dal carattere raro.

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